La Ginecologia italiana, con un documento unitario, scende in campo circa la campagna vaccinale e le reali esigenze della donna e bambino: il vaccino deve essere offerto a tutte le donne durante la gravidanza
6 Maggio 2021
Alle donne in gravidanza – dichiara il Presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia Prof. Antonio Chiantera – deve essere offerto quanto prima il vaccino anti covid-19, con priorità basata sull’età e sul rischio clinico, visto come i dati epidemiologici e gli studi scientifici evidenziano chiaramente che l’infezione da COVID-19 in gravidanza influisce sia sull’andamento dell’infezione da COVID sia sugli outcome materno-fetali della gravidanza stessa.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Prof. Nicola Colacurci Presidente dell’Associazione Ginecologi Universitari Italiani – quando intervenendo conferma: occorre palesare come la prevenzione dell’infezione da COVID-19 nelle donne gravide debba essere considerata una priorità e la vaccinazione sia uno strumento centrale per proteggere le donne e di conseguenza i neonati.
In definitiva, conclude la dott.ssa Elsa Viora Presidente dell’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani: le donne in gravidanza devono essere considerate popolazione fragile e quindi deve esserci una offerta attiva della vaccinazione. A prescindere dall’età e condizione lavorativa, ogni donna in gravidanza deve poter avere la possibilità di vaccinarsi.
APPROFONDIMENTI
Effetti sul decorso della patologia COVID
- a) il rischio di mortalità materna nelle donne in gravidanza con infezione da COVID 19 è 22 volte maggiore rispetto alle donne senza infezione. Tali dati emergono dallo studio “INTERCOVID Multinational Cohort Study”, studio internazionale che vede rappresentati molti centri italiani.
- b) Impatto più marcato sulle donne in gravidanza in termini di morbilità con incremento dei ricoveri in terapia intensiva e di necessità di ricorrere a procedure di circolazione extracorporea quali l’ECMO, nella seconda ondata di infezione da COVID-19 rispetto alla prima.
- c) aumento del numero di donne in gravidanza che hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva tra la prima ondata e la seconda: 70 donne durante la prima ondata (1 marzo – 31 agosto 2020) VS 277 donne durante la seconda ondata (1 settembre 2020 – 4 marzo 2021). (Suraj K & P1539-1540) (Intensive Care National Audit & Research Centre. ICNARC report on covid 19 in critical care: England) sulla base dell’ultimo rapporto dell’Intensive Care National Audit & Research Centre del 5 marzo 2021
- d) la gravidanza è un fattore di rischio significativo per ospedalizzazione e malattia grave da COVID -19, con un rischio più che raddoppiato di ricovero in terapia intensiva e di ventilazione invasiva per le donne gravide con COVID-19 rispetto alle donne infette in età fertile ,sulla base dei risultati di una recente revisione sistematica e meta-analisi . (Allotey J & 370:m3320)
Effetti sul decorso della gravidanza e sul neonato
- a) Le donne con infezione da COVID-19 in gravidanza sono a maggior rischio di sviluppare gravi patologie della gravidanza quali preeclampsia, eclampsia e sindrome HELLP (1) con conseguente aumento di ricoveri e dell’incidenza di parti pretermine e di tagli cesarei per alterazioni del benessere materno e/o fetale (2).
- b) i rischi di gravi complicanze neonatali , compresa la permanenza in TIN per più di sette giorni, sembrano essere maggiori nei neonati da donne con infezione da COVID 19 (2).
- c) la trasmissione verticale del virus sembra avvenire principalmente attraverso l’esposizione post-natale (70,5%) anche se circa il 5,7% potrebbe essere congenita.
I dati attuali sulla sicurezza della vaccinazione nelle donne gravide sono qui riassunti:
- a) Il JCVI (Joint Committe on Vaccination and Immunisation) ha dichiarato che non sono stati identificati problemi di sicurezza specifici relativi alla vaccinazione in gravidanza: negli Stati Uniti circa 90.000 donne in gravidanza sono state vaccinate, principalmente con i vaccini Pfizer e Moderna , senza che sia stato sollevato alcun problema di sicurezza. (6) (7)
- b) Anche le donne che pianificano la gravidanza, nell’immediato postpartum o che allattano possono essere vaccinate a seconda della loro età e del gruppo di rischio clinico. Non sembrano esserci limitazioni in termini di tipologia di vaccino per quest’ultima categoria.